Durante il commentario all’VIII° capitolo del Bodhisattvacharyavatara, dopo aver parlato della strofa numero 51, H.E Tsenshap Serkong Rinpoche II ha voluto riassumere quanto spiegato e, quindi, riflettere.
“….Uno dei miei insegnanti spiegava come, in realtà, anche quel modo in cui esageriamo eccessivamente la base, un fenomeno, che è all’ origine del nostro attaccamento, e poi ne esageriamo, oltre la misura che merita, il lato positivo, di per sé, non è necessariamente negativo, perché ci sono molti modi positivi di farlo. Come accade, ad esempio, quando sviluppiamo qualità come fede, amore, compassione, osservando le qualità del Buddha o qualcosa di simile.
Sviluppando fede, amore e compassione, può succedere, infatti, che, almeno all’inizio del nostro praticare, tendiamo ad esagerare un po’ le qualità del Buddha da un punto di vista positivo. Tuttavia, non è necessariamente vero che esagerare un po’ le qualità possedute da qualcosa, sia per forza un male — non è così.
“Ma qui, quando parliamo di affidarci davvero agli antidoti all’attaccamento stesso, quindi del fatto che stiamo applicando antidoti a esso, quello che in realtà sta accadendo — il grande problema, ciò che non è davvero ben compreso — è che la base (dell’attaccamento) la stiamo percependo in modo molto concreto, solido, come se fosse esistente in modo intrinseco ( self-substantiating ). Quindi, ci stiamo relazionando con essa come se non dipendesse da nient’altro. Come se fosse solida, autoesistente ( sarebbe self-substantial), autosufficiente.”
E poi, oltre a tutto questo questo, tendiami a esagerare le qualità dell’oggetto, e attraverso il processo che viene chiamato ‘attenzione inappropriata’ (in tibetano sömé néshyin namdok), cioè un modo distorto o inaccurato di relazionarci all’oggetto, sorge l’attaccamento, e con esso un’ulteriore esagerazione. Quindi, il meccanismo è molto semplice.
Credo che, con un po’ di comprensione, possiamo arrivare a capire che, a un livello di base, tendiamo a esagerare le qualità dell’oggetto. Tuttavia, non sono in molti a comprendere in maniera profonda, come stiamo fraintendendo il modo reale di esistere del fenomeno stesso. Poi sorge l’attenzione inappropriata, e, come conseguenza, l’esagerazione dovuta all’attaccamento. Questo processo, nella sua profondità, non è ben compreso.
Ed è per questo che, mentre si attraversa l’ottavo capitolo, Shantideva in realtà cerca di prepararci al nono capitolo. Infatti, egli lascia dei suggerimenti…
Ricordiamo che queste trascrizioni sono fatte da studenti e non sono revisionate dal Maestro