Commentario al Bodhisattvacharyavatara cap.VIII° stanza 51

H.E Tsenshap Serkong Rinpoche II ha commentato la strofa numero 51 dell’VIII° capitolo del Bodhisattvacharyavatara

È un dibattito interiore molto intelligente, è come dire: “non attaccarti a questo, ora attaccati a quest’altro” (cioè, al cuscino, n.d.r.). E così il nostro  cuore non ci ascolterà mai. In realtà è una tecnica molto interessante, perché ci fa vedere con chiarezza quanto l’attaccamento ci accechi. 
Ecco perché, alla fine, dice: “si arrabbiano con quello” (cioè, disdegnano il morbido cotone, strofa 51, secondo verso), perché in realtà questo apre una discussione. A volte, quando vogliamo discutere con un amico, e lui magari è un po’ arrogante, iniziamo a dibattere. Poi, a un certo punto, lui pensa: “ok, ora ho detto tutto quello che volevo dire, adesso sentiamo cosa hai da dire tu”. È come se, dopo aver esposto al massimo la sua posizione, finalmente fosse pronto ad ascoltare. E così insegna Shantideva: ci mostra come chiarire la nostra  posizione nei confronti dell’attaccamento, che a quel punto diventa più debole, più gentile. È in questo modo che i monaci e, in particolar modo  coloro che vanno in ritiro, dovrebbero applicare questo tipo di dialogo interiore, soprattutto quando si confrontano con un forte attaccamento. Almeno, credo sia così. 

Oggi non abbiamo tanto tempo a disposizione, quindi ci fermiamo qui. Adesso cerco di riassumere quanto abbiamo detto.
Quindi, il punto principale che dobbiamo davvero cogliere qui è che, per quanto riguarda i difetti dell’attaccamento che sono molto diretti o evidenti, credo che siano tematiche che possiamo comprendere abbastanza facilmente e chiaramente. Se vi prestiamo un po’ di attenzione, possiamo vedere i difetti dell’attaccamento in modo molto chiaro e diretto. 
Ma il problema più profondo, quando sorge l’attaccamento, riguarda la relazione con la base, cioè il tipo di base per  cui sorge il nostro senso  esagerato di attaccamento. Ad esempio, se prendiamo una persona come base (su cui sta sorgendo il nostro attaccamento), quello che succede è che esageriamo le qualità positive di quella persona, andando, come dice il testo, oltre la misura delle qualità che essa possiede, oltre il limite di ciò che effettivamente possiede. Perciò, il punto principale da comprendere qui è come quell’attaccamento esageri  le qualità  dell’oggetto (dell’attaccamento)come  si  generi    un attaccamento che va  ben oltre le qualità reali dell’oggetto stesso  a cui siamo attaccati…

Ricordiamo che queste trascrizioni sono fatte da studenti e non sono revisionate dal Maestro

Commentario al Bodhisattvacharyavatara cap.VIII° stanza 51

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