H.E. Tsenshap Serkong Rinpoche II commenterà l’ 8° capitolo del Bodhisattvacharyavatara, Impegnarsi nella condotta dei bodhisattva di Shantideva, che tratta nello specifico la concentrazione meditativa.
Il Bodhisattvacharyavatara conserva il titolo sanscrito perché fu composto dall’acharya indiano Shantideva (VIII sec. d.C.) e solo in seguito fu tradotto in tibetano, di cui si contano numerose versioni, la prima ad opera del ven. Bante Paltzeg, cui seguirono quelle di Rincen Sangpo e di altri eruditi Lama delle quattro diverse tradizioni buddhiste presenti in Tibet.
Il libro si concentra principalmente sulla generazione e l’accrescimento della mente dell’illuminazione, evidenziandosi quindi come un testo mahayana. In particolare, la visione filosofica di Shantideva è quella della scuola Madhyamaka-Prasangika di Chandrakirti.
I versi dell’opera combinano bellezza poetica a raffinatezza dialettica e a un’enorme forza ispiratrice, e in quanto tali ancor oggi, oltre a costituire un testo base del buddhismo mahayana, si rivelano in generale come una fonte preziosa cui attingere per arricchire il proprio mondo interiore.
tratto da:
Bodhisattvacharyavatara – Impegnarsi nella condotta dei bodhisattva.
Ed. Tascabile 2025 La Ruota del Dharma
https://www.laruotadeldharma.org