Nella regione del Lazio, a circa 40 km da Roma e a soli 5 km dalla bella città di Subiaco, sorge il Centro di meditazione ScinGiang Ritro. Esso si ispira alla tradizione del Buddhismo Mahayana, o del Grande Veicolo, così come è stata conservata e tramandata in tutta la sua purezza dalla civiltà del Tibet. La guida e consigliere spirituale è H. E. Tsenshap Serkong Rinpoche che ha voluto questo nome per il Centro, un’espressione tibetana che tradotta vuole dire “L’Eremitaggio della Flessibilità”, un rifugio che concili l’apprendimento, la riflessione e la meditazione.

Ed è proprio grazie alla meditazione concentrativa che si può, gradualmente, ottenere una sorta di flessibilità mentale che si estende al corpo, rendendolo leggero e flessibile, ai rapporti con gli altri, non più contrassegnati dalla rigidità di giudizio e chiusura, e alla natura non più vista come un elemento separato dall’essere umano, da sfruttare fino alla sua estinzione.

La meditazione non vuole essere, infatti, un insieme di tecniche per isolarsi dal mondo, ma uno strumento per meglio condurre la propria vita nel mondo, aprendosi al cambiamento, una delle leggi fondamentali della vita.

L’Eremitaggio della Flessibilità è per tutti coloro che avvertono la necessità di trovare un sentiero che porti benessere per il proprio corpo e la propria mente, per tutti coloro che desiderano cercare e trovare gli antidoti alla tristezza, allo scoraggiamento, a un fragile equilibrio.

È un Centro senza scopo di lucro che si sostiene attraverso la generosità del prossimo.

Esso si pone lo scopo di diffondere il Dharma di Buddha attraverso insegnamenti e incontri con maestri qualificati, con monaci, con laici e vecchi studenti disposti a condividere il loro percorso spirituale. Aperto a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al buddhismo e approfondirne le tematiche filosofiche.

Ma vuole anche essere un luogo di confronto aperto tra le varie tradizioni spirituali, che si pone lo scopo di beneficiare gli altri al di là delle differenze ideologiche e religiose in quanto tutti accomunati dal desiderio di ottenere la felicità ed eliminare la sofferenza, in quanto tutti soggetti alla legge dell’interdipendenza che ci ricorda, come sostiene il Dalai Lama, il nostro impegno a una responsabilità universale.